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October 16, 2020 0

DLM-Partners: Leadership relazionale

Tratto da dlm-partners.eu (14.10.2020)

Premessa

Il concetto di leadership è molto ampio. A seconda del punto di vista da cui lo si approccia, si può giungere a definizioni e concettualizzazioni diverse, tutte valide e tutte parziali.

Vediamo alcune indicazioni su quali caratteristiche abbia/debba avere un/a buon/a leader, evidenziate dai partecipanti al webinar sulla leadership relazionale per gli iscritti al progetto LEVA pensando a delle/dei leader efficaci che hanno conosciuto:

  • Capacità di essere riconosciuta/o come punto di riferimento
  • Capacità di ascolto
  • Fascino, capacità di ammaliare
  • Capacità di attirare le/gli altre/i a sé
  • Capacità di farsi seguire e diventare punto di riferimento
  •  Capacità decisionale
  • Capacità di sintesi
  • Capacità di organizzazione, per sé e per gli altri
  • Capacità di separare in modo netto momenti di lavoro da momenti di svago
  • Sapersi assumere le responsabilità, “metterci la faccia”
  • Capacità motivazionale
  • Sicurezza in se stessa/o
  • Competenza
  • Saper aiutare le/gli altre/i a trovare soluzioni senza imporsi e imporre le proprie
  • Saper fare da filtro, difendere la squadra

Leadership formale e informale

Parliamo di leadership formale quando è il ruolo che una persona ricopre a far sì che questa sia la/il leader: un/a manager, un/a responsabile di progetto, ecc…

Questa situazione può avere i suoi vantaggi e i suoi svantaggi: il fatto che non ci si debba conquistare “sul campo” il ruolo di leader, poiché questo è già implicito nel ruolo formale, può agevolare nel riuscire a svolgerlo al meglio, se ci sono le capacità. Allo stesso tempo, l’aspettativa che gli altri hanno su questa persona, proprio per il ruolo che ricopre, può creare un’ansia da prestazione che, in realtà, non le consente di esprimere al meglio le proprie doti di leadership (ossia: si trova spostata troppo a destra sulla propria curva dell’efficacia personale).

In ogni caso, essere formalmente leader non significa automaticamente essere un buon leader.

La leaderhsip informale, invece, è quella che si manifesta ogniqualvolta una persona o un gruppo attribuiscano il ruolo di leader a un’altra persona, indipendentemente dal ruolo formale – ossia che sia questa un/a collega pari grado o la/il responsabile.

Cos’è, dunque, la leaderhsip relazionale?

Consiste proprio nella capacità di una persona di essere riconosciuta come leader indipendentemente dal proprio ruolo formale – ossia coincide con la leadership informale (che, ribadisco, può essere esercitata anche da chi è formalmente leader, come ad esempio un/a project manager).

Quali caratteristiche ha il leader relazionale?

Possiamo scegliere dall’elenco stilato nella premessa: il leader relazionale sarà colei/colui che è particolarmente efficace rispetto ai primi cinque punti in elenco:

  • Capacità di essere riconosciuta/o come punto di riferimento
  • Capacità di ascolto
  • Fascino, capacità di ammaliare
  • Capacità di attirare le/gli altre/i a sé
  • Capacità di farsi seguire e diventare punto di riferimento

La capacità di leadership relazionale è innata o acquisita?

Se, indubbiamente, ci sono persone che hanno una predisposizione che, se non innata, si è sviluppata in maniera fluida e senza una precisa intenzione, è altrettanto vero che chiunque può lavorare sulle proprie doti di leadership e migliorare fino a diventare un leader efficace.

Come, dunque,  possiamo sviluppare queste capacità?

“Tutto ciò che riguarda la leadership è autobiografico.
se non so chi sei come persona,
non so chi sei come leader.”
Noel Tichy

Ciò che Noel Tichy – affermato coach e consulente americano, riconosciuto come uno dei massimi esperti di leadership – ci indica con questa affermazione è chiaro: la leadership relazionale si sviluppa prima di tutto attraverso la nostra capacità di (e disponibilità a) essere presenti, nel nostro ruolo professionale, con la pienezza della nostra dimensione personale (non privata!). Ossia, ad esempio, essere aperti, onesti ed espliciti rispetto alla propria dimensione valoriale, e comportarsi in maniera coerente con questa. Ma anche, essere in grado di mostrare serenamente le proprie fragilità e vulnerabilità, senza dover indossare una maschera di inverosimile perfezione.

Capacità di farsi seguire, di diventare punto di riferimento, di attirare gli altri a sé, saranno poi tutte conseguenze che avverranno fluidamente.

Ascolto attivo, assertività, storytelling, sono poi tutti strumenti che possono essere utili e arricchire le competenze di un leader relazionale: affronteremo questi temi in webinar successivi più verticali.

Grazie ai nostri yoroomers di DLM Partners per questi spunti interessanti!

www.dlm-partners.eu

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