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September 22, 2020 0

Qonto, il conto business dal cuore internazionale

Tratto da qonto.com (15.09.2020)

Dal 2017 ad oggi, Qonto ha sperimentato una crescita continua con l’ambizione di essere un leader Europeo nel settore bancario. Un ingrediente chiave per il successo dell’impresa è stato assumere sin da subito talenti internazionali, per avere una maggior comprensione delle sfide e della cultura dei mercati esteri e dei nostri clienti.

Da sempre, Qonto ha guardato oltre i confini Francesi nella selezione dei talenti, dai più giovani a quelli con più esperienza.

Nonostante il mercato del lavoro sia molto competitivo, caratterizzato da una corsa frenetica verso i talenti migliori, oggi circa il 33% dei 250 dipendenti sono internazionali. Ma la diversità non è solo una fonte di orgoglio da Qonto, bensì un elemento chiave per rafforzare la presenza Europea.

Come Qonto sta affrontando la sfida di attrarre i migliori talenti internazionali? Quale supporto viene dato ai candidati durante il processo di selezione e come viene assicurata l’integrazione tra persone di culture diverse?

Continua a leggere per scoprire le risposte…

Quali profili cerchiamo in Qonto?

Fin dal primo giorno, Qonto è sempre stato alla ricerca di profili Tech da tutto il mondo, tra cui liberi professionisti abituati a lavorare da remoto, per via della difficoltà di trovare persone con formazione informatica nel mercato francese. Con l’obiettivo e l’ambizione di espandersi in diversi paesi Europei, Qonto ha sempre ritenuto fondamentale affidare lo sviluppo dei nuovi mercati a profili “locali”, in modo da beneficiare della loro conoscenza della cultura e delle abitudini.

Giulia, Marketing & Communication Manager per l’Italia racconta:

“Da subito sono stata entusiasta di diventare parte del team di Qonto e di contribuire al lancio del servizio in Italia. Ero infatti convinta che Qonto avrebbe offerto un grande valore alle imprese e ai professionisti nel mio Paese e, a distanza di un anno, i risultati raggiunti confermano la mia idea.”

Da allora, numerosi altri profili internazionali hanno raggiunto il team, tra cui un Product Manager dal Canada, un Talent Acquisition Manager dal Belgio, una Chief Marketing Officer dagli USA e tanti sviluppatori dall’Ucraina, Brasile e Cina.

Come ha fatto Qonto ha sviluppare una tale dimensione internazionale?

La selezione di talenti è stata portata avanti in due fasi.

Per prima cosa, abbiamo contattato organizzazioni come la French Tech, che fornisce l’accesso ad un gran numero di informazioni, consigli utili e procedure semplificate per l’ottenimento dei visti internazionali. Inoltre, grazie a diverse collaborazioni, siamo riusciti a risolvere anche casi più specifici, come il rimpatrio familiare e questioni fiscali.

In secondo luogo, parallelamente e internamente, Qonto ha deciso di impostare la sua comunicazione esclusivamente in lingua inglese, già nel gennaio 2019. Ciò significa che tutti gli strumenti di comunicazione e di lavoro, come Slack o Notion, sono utilizzati al 100% in inglese. Anche durante eventi interni come gli “All Hands” (riunioni aziendali mensili) non si fa eccezione alla regola, e chiunque prenda la parola lo fa in inglese.

Alicia, People Operations Manager, aggiunge:

“Fin dal primo giorno, tutto è in inglese. Come spieghiamo ai nuovi arrivati, riteniamo davvero che questo sia essenziale per una migliore comunicazione e comprensione globale”.

Quali sono stati i maggiori ostacoli?

Grazie alle numerose interviste fatte, abbiamo identificato tre grandi ostacoli.

1. L’equivalenza salariale

Nonostante ci sia un grande interesse verso la mobilità internazionale, non sempre ci si ricorda che i salari e il tenore di vita non sono gli stessi in tutto il mondo. È quindi necessario informare ed istruire i nostri candidati internazionali affinché possano prendere delle scelte consapevoli.

2. Parigi, una città sempre meno attraente

Nonostante la sua influenza internazionale, la città di Parigi è stata teatro di alcuni eventi e movimenti difficili negli ultimi anni. I numerosi scioperi, manifestazioni e altri movimenti sociali, spesso anche violenti, hanno avuto un impatto negativo sulla decisione di molte persone di stabilirsi nella capitale francese. Questo è il motivo per cui consigliamo ai nostri candidati di venire in ufficio almeno una volta durante il processo di selezione, in modo che possano farsi la propria opinione sulla città e, si spera, innamorarsene perdutamente!

3. L’amministrazione francese

Infine, il sistema amministrativo francese rappresenta il terzo grande ostacolo. Ottenere un numero di previdenza sociale, ad esempio, richiede ancora tempo, anche se i processi stanno diventando più flessibili. Questo è il motivo per cui Qonto, come azienda, si occupa direttamente di gestire questi aspetti burocratici per conto dei suoi dipendenti internazionali.

Qual’è stata la nostra risposta?

1. Abbiamo adattato il processo di selezione

Il processo di selezione è stato ripensato per adattarsi alle distanze, alle differenze di orario o più semplicemente, al contenuto delle interviste.

Lucie, Talent Acquisition Manager di origine Belga, racconta:

“Sin dall’inizio del processo di selezione vengono fornite tutte le informazioni pratiche, amministrative e persino fiscali per rassicurare ed informare il candidato. Un approccio che è spesso nuovo per loro”.

2. Diamo assistenza alla rilocazione

Al momento dell’offerta di lavoro viene stabilito un budget specifico per aiutare i futuri dipendenti a stabilirsi a Parigi, a seconda del paese, della città di origine o della situazione più personale. Questo aiuto economico copre, ad esempio, i costi di trasloco o trasporto e garantisce che il trasferimento avvenga nelle migliori condizioni possibili.

3. Aiutiamo a trovare un alloggio

Grazie a diverse collaborazioni, come quella con Settlesweet, i nuovi arrivati possono essere supportati nella ricerca di un alloggio, che può essere davvero complesso a Parigi, soprattutto se non parli francese. Questo servizio si occupa direttamente della ricerca degli appartamenti e dei relativi requisiti amministrativi.

Simone, VP International, di origine italiana ma precedentemente stabilito in Germania, racconta così la sua esperienza:

“Il mio interlocutore da Settlesweet è stato molto competente e flessibile, ha organizzato per me diverse visite con anche la presenza di un traduttore franco-italiano per facilitare le relazioni con le agenzie immobiliari. Bonus: se sei straniero, le spese di agenzia sono pagate dal governo!”

4. Semplifichiamo l’integrazione culturale

Per noi è importantissimo integrare i talenti provenienti dall’estero con il resto dell’azienda, sia per unificare i team di lavoro che per rafforzare il generale spirito di squadra, a prescindere dalla nazionalità. Sono stati inoltre istituiti diversi gruppi di discussione (su Slack) per aiutarsi a vicenda nella vita quotidiana (per esempio, per l’affitto e/o acquisto di appartamenti, per svariati compiti amministrativi, per suggerire bar e ristoranti, eventi culturali, ecc.).

5. Offriamo lezioni di francese

Infine, per supportare pienamente i nuovi talenti nel processo di integrazione culturale, offriamo corsi di francese con l’obiettivo di far sentire i nuovi arrivati ​​a casa, anche a Parigi (nonostante tutta la comunicazione in azienda rimane in inglese).

Uno dei membri del team, che era insegnante di francese all’estero, insegna la lingua durante le pause pranzo ai nuovi arrivati. Questa è anche un’opportunità per conoscersi e scambiarsi suggerimenti sulle nuove vite a Parigi.

In aggiunta, diamo la possibilità di prendere lezioni di francese attraverso l’Alliance Française. I risultati sono impressionanti e molto incoraggianti, come racconta Ari, Product Manager dal Canada:

“Sono arrivato in Francia parlando a malapena francese ed ero molto timido con i miei coetanei. Ho iniziato a prendere lezioni di francese durante le pause pranzo, e ho man mano migliorato il vocabolario, la grammatica e la conversazione su argomenti culturali ed attuali. Inoltre, è stato un ottimo modo per fare amicizia! “

Un investimento sul futuro

Attrarre talenti internazionali è sicuramente un processo lungo sia per il candidato che per l’azienda, ma è estremamente gratificante oltre che un vero investimento per il futuro.

Per garantire il successo dell’integrazione dei talenti internazionali, abbiamo messo in atto accurati processi di selezione e integrazione. Il feedback dei Qontoers internazionali negli ultimi tre anni è stato molto positivo!

Wagner, Tech Lead dal Brasile, racconta:

“Qonto è la sfida che cercavo nella mia carriera, ma l’aspetto umano è quello che mi ha colpito di più quando mi sono unito al team. Ero a 9.400 km da casa mia e tutti mi hanno subito accolto a braccia aperte, accogliendomi in questa grande famiglia. “

Tutto sommato, il talento non ha confini a Qonto e l’esperienza ha dimostrato che ne vale assolutamente la pena.

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